La Frustazione del divieto

Apparentemente ci si confronta con barriere architettoniche democratiche, con restrizioni relazionali e contemporaneamente pro-sociali, divieti comportamentali governativi e "auto"-rizzazioni di comprovate necessita'...
Manca il contatto oculare filtrato da occhiali, manca il labiale velato da mascherine, manca il tatto preservato da lattice ...
Eppure prontamente lo spirito di autoconservazione umana (o l'impellenza del desiderio?!) mette in campo piattaforme scolastiche, conference call, smartworking,visite guidate in rete, corsi on line!
E si ristabilisce un nuovo equilibrio...una parvenza di auto- ed etero-regolazione!
Ad ogni restrizione, una soluzione!
Ad ogni restrizione, un'autocertificazione!
...eppure non basta, l'insofferenza aumenta! Ma dove sta la restrizione? Dov'e' la frustrazione?
Proprio dove l'autoregolazione umana si scontra con Il principio del piacere.
C'e' una frustrazione a cui difficilmente il Covid-19 sottrae: il divieto di non pensare, il divieto di evitare, il divieto di distrarsi dai dolori, dai silenzi, dalle proprie maschere. Il divieto di ricorrere ai soliti paracaduti sociali e ammortizzatori emotivi...
Il Covid-19 rende diversi e/o terribilmente uguali all'altro!
Ma sara' proprio lui l'artefice o solo un amplificatore?!